1 milione di euro a fondo perduto per finanziare progetti di ricerca biomedica
Il bando in oggetto intende potenziare il sistema della ricerca biomedica in Italia, rafforzando la capacità di risposta dei centri di eccellenza presenti in Italia nel settore delle patologie rare e delle malattie non trasmissibili altamente invalidanti.
Il bando finanzia progetti per le seguenti tipologie di progetti di ricerca:
- Proof of Concept (PoC):
- un brevetto depositato o un’istanza di brevetto presentata almeno tre mesi prima della pubblicazione del presente avviso;
- la tecnologia o il concept di un prodotto deve dimostrare la fattibilità per costruire o migliorare un prototipo già realizzato, inclusa l’analisi di commerciabilità del risultato finale;
- il progetto deve essere finalizzato ad interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, realizzazione di dispositivi medici, farmaci, metodi diagnostici avanzati e innovativi;
- definire una pipeline di idee progettuali generate dalla ricerca, validate o semi-validate, da mettere a disposizione di altri soggetti pubblici e privati (imprese, angel investor, venture capitalist, crowfounding, ecc.) che supportano il trasferimento di conoscenza e sviluppo di idee imprenditoriali.
- malattie rare (con esclusione dei tumori rari oggetto di successivo avviso):
- Sostegno e potenziamento delle infrastrutture necessarie a sostenere la ricerca:
- creare o potenziare le biobanche dedicate alle malattie rare e collegamento in rete delle stesse, unicamente se esiste la disponibilità formalizzata di dati clinici al momento della raccolta del campione e la possibilità di follow-up;
- esplorare la possibilità di utilizzare a scopi di ricerca i campioni raccolti per gli screening neonatali, con la conservazione nelle biobanche per le malattie rare e la definizione di un collegamento formalizzato con i registri di patologia;
- sviluppare modelli, costruire o potenziare registri di popolazione e di patologia con possibilità di consultazione in rete. Ciò deve essere garantito nel rispetto di criteri di accesso ed utilizzo appositamente definiti, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, al fine di armonizzare e rendere interscambiabili i dati comuni a tutti i registri finanziati con risorse pubbliche. Ampliamento e adeguamento agli standard internazionali dei registri esistenti (sia quelli a scopo epidemiologico sia quelli specifici per patologia) assicurando il collegamento con le biobanche;
- potenziare i centri di ricerca per le malattie rare specializzati per lo sviluppo di prodotti di terapie avanzate (terapie geniche, cellulari e tissutali) ed il repurposing di farmaci, incluso il supporto a fini regolatori, che possano operare anche con modalità Hub&Spoke;
- centralizzare e sviluppare modelli standardizzati, con procedure di validazione scientifica, per diagnosi fenotipica, genotipica e caratterizzazione molecolare nelle malattie rare monogeniche, con applicazione delle scienze omiche e di approcci di systems biology;
- potenziare i centri di competenza ed il collegamento in rete degli stessi per creare modelli per studi preclinici, per facilitare l’accesso e analisi genetiche e bioinformatiche nelle malattie rare, per assicurare il supporto al disegno e l’analisi dati di studi clinici, la valutazione di sicurezza ed efficacia dei trattamenti, nonché per le modalità di coinvolgimento dei pazienti.
- Sviluppo di soluzioni trasversali che possano avere impatto su molteplici patologie in termini di ricerca e assistenza:
- definizione di modelli organizzativi basati su reti di specialisti con diverse competenze per semplificare e standardizzare la presa in carico, anche a distanza, dei pazienti, il loro percorso diagnostico-terapeutico e il loro monitoraggio nel tempo, con attenzione alla transizione tra età pediatrica ed età adulta (inclusi i trattamenti riabilitativi) e gestione di situazioni di emergenza/urgenza;
- sviluppo di nuovi sistemi di delivery di farmaci per il raggiungimento di distretti corporei difficili non coperti dagli attuali approcci terapeutici; c. applicazione di modelli di piattaforme virtuali e/o di intelligenza artificiale convergenti per la diagnosi e rivalutazione delle malattie rare; d. integrazione tra ricerca e industria (creazione di consorzi) per il trasferimento delle conoscenze di eziopatogenesi verso lo sviluppo di nuovi farmaci, soprattutto per malattie orfane.
- malattie croniche non trasmissibili (MCnT) ad alto impatto sui sistemi sanitari e socio-assistenziali, con focus su:
- Fattori di rischio e prevenzione: i progetti presentati in questa area tematica dovranno avere come obiettivo specifico l’identificazione – laddove questi non siano al momento conosciuti – o la ulteriore caratterizzazione dei fattori endogeni ed esogeni che si legano al rischio di sviluppare una determinata patologia compresa nel novero delle malattie altamente invalidanti (v. premessa) e che possono essere utilizzati come elementi predittivi, sia del manifestarsi della malattia che della sua evoluzione verso fenotipi differenti, con diversi gradi di severità. Obiettivo ulteriore di questa area tematica sarà l’identificazione e la validazione di eventuali strategie di prevenzione direttamente legate a specifici fattori di rischio. L’analisi dei fattori di rischio potrà eventualmente integrarsi con lo studio dei meccanismi di malattia per caratterizzare ulteriormente il continuum biologico che dai fattori predisponenti può condurre alla manifestazione clinica della patologia.
- Eziopatogenesi e meccanismi di malattia: le proposte dovranno avere come obiettivo specifico l’identificazione di nuovi meccanismi di malattia, con particolare riferimento ai determinanti di sviluppo e progressione della stessa, fino alla cronicità.
A tale fine, i progetti dovranno essere basati su approcci multidisciplinari per esplorare processi fisiopatologici in modelli preclinici e/o clinici, con l’obiettivo ultimo di sviluppare approcci altamente innovativi anche eventualmente basati sulla medicina di precisione.
- Eziopatogenesi e meccanismi di malattia: le proposte dovranno avere come obiettivo specifico l’identificazione di nuovi meccanismi di malattia, con particolare riferimento ai determinanti di sviluppo e progressione della stessa, fino alla cronicità.
I progetti di ricerca dovranno essere realizzati improrogabilmente entro il termine massimo di 24 mesi, salvo eventuali ulteriori 6 mesi di proroga, dalla data di avvio del progetto.
I soggetti ammessi a presentare la proposta come capofila del progetto, devono obbligatoriamente appartenere al SSN ed essere inclusi tra i destinatari Istituzionali.
Le strutture pubbliche appartenenti ai Servizi Sanitari Regionali possono svolgere funzioni di Capofila per il tramite della propria Regione.
Sono considerati ammissibili al riconoscimento del contributo, tramite il capofila del progetto, in quanto destinatari dello stesso, attraverso il soggetto proponente, come unità operative del progetto, i seguenti enti:
- Aziende Ospedaliere, Aziende Sanitarie Locali e Aziende Ospedaliere Universitarie e altri Enti del SSN tramite le proprie Regioni in qualità di Destinatari istituzionali. Restano escluse le strutture private accreditate con il SSN diverse dai Policlinici Universitari;
- gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici e privati (IRCCS), gli Istituti zooprofilattici sperimentali (IIZZSS), l’Istituto superiore di sanità (ISS), l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS); in quanto destinatari Istituzionali ai sensi degli artt. 12 e 12 bis del Decreto legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992.
Sono altresì beneficiari come Unità Operative – che coadiuvano l’Unità Capofila e le altre Unità operative del SSN – quelle appartenenti ai soggetti sotto elencati:
- le Università;
- gli Enti di ricerca pubblici, intesi come gli organismi di ricerca pubblici, in linea con la definizione di cui alla comunicazione della Commissione Europea 2014/C 198/01, diversi dalle Università o dagli IRCCS;
- Soggetti privati No Profit che rispettano la normativa europea relativa agli Aiuti di Stato “Disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione”.
Sono ammissibili le seguenti tipologie di spesa:
- spese del personale – nuove assunzioni e a tempo determinato nei limiti della durata del progetto (ad esempio ricercatori, dottorati di ricerca, tecnici e altro personale di supporto) impegnato nelle attività progettuali come di seguito indicato;
- costi per materiali, attrezzature e licenze necessari all’attuazione del Progetto di ricerca;
- costi per servizi di consulenza specialistica finalizzati all’attuazione del Progetto di ricerca nei limiti previsti per i subcontratti;
- costi di missione indispensabili per lo svolgimento diretto del progetto di ricerca;
- costi di disseminazione dei risultati della ricerca;
- costi indiretti, determinati forfettariamente e pari al massimo al 7% dei costi complessivi.
La misura concede contributi a fondo perduto fino a 1 milione di euro.
Per ricevere maggiori informazioni su questo bando, chiamaci al numero verde 800180616 o utilizza il form di Richiesta informazioni.
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